L’Imperatrice e il Numero 3- Tre Il Ternario come Generazione Universale
La forza del Tre secondo Eliphas Lévi come Pienezza dell’Essere
La lettera Ghimel (ג) è la terza dell’alfabeto ebraico e rappresenta per Eliphas Lévi il ternario sacro, principio della generazione e della manifestazione compiuta. Se Aleph è l’essere e Beth è la forma che lo accoglie, Ghimel è la vita che ne risulta, il figlio della divina unione. È la coppa che versa, la capsula che si apre e dona il seme: simbolo dell’atto generativo che coniuga unità e dualità in una realtà vivente.
Il ternario è la prima forma completa del divino: il triangolo di Jehovah, la triade Dio–Uomo–Natura, le tre lettere madri della Cabala. È la Shekinah raggiante, l’equilibrio tra principio, mezzo e fine.
Ghimel esprime il passaggio dall’essere astratto all’essere attivo, la piena manifestazione. Rappresenta: spirito, pensiero, Verbo; Osiride, Iside, Horus; padre, madre, figlio.
L’Imperatrice: Geroglifico della Vita Creatrice
Nel Tarocco, l’Arcano III è l’Imperatrice, figura alata, coronata da dodici stelle, seduta su un trono con uno scettro nella mano sinistra e un’aquila a lato. Ella tiene il globo del mondo sormontato dal simbolo della generazione, mentre la mano destra è rivolta verso terra. La simbologia è chiara: materia e spirito si uniscono nel suo grembo alchemico.
L’Imperatrice è la Venere Urania, la donna dell’Apocalisse coronata di stelle e vestita di sole. Rappresenta la fecondità sacra, la legge creatrice che agisce nei tre mondi. La sua autorità è tanto spirituale quanto materiale: unisce cielo e terra attraverso l’amore e l’intelligenza. In lei si incarna Binah, la terza sephirah, madre del Verbo e dell’armonia.
I Quattro Tre: La Triplice Via della Manifestazione
Tre di Bastoni
Simbolo della forza creatrice che supera la prova. Il triangolo che si forma dai tre bastoni è immagine del principio Padre-Madre-Figlio. I nomi divini Sitael (Dio di speranza) e Lelahel (Dio degno di lode) parlano di sacrificio fecondo e di crescita attraverso la resistenza.
Tre di Coppe
Simbolo della fecondità gioiosa, la triplice coppa è immagine della Madre Divina. I nomi divini Nelchael e Hahuiah richiamano l’unità della bontà e la carità come forza vivente. Le tre coppe rappresentano temperanza, sacrificio e forza: le virtù della creazione consapevole.
Tre di Spade
Simbolo della redenzione attraverso il dolore e l’amore. La triplice Tau incisa sulle spade è croce che guarisce. I nomi Rehael (Dio del perdono) e Michael (Chi è come Dio) evocano la trasfigurazione della sofferenza in luce spirituale.
Tre di Denari
Simbolo della manifestazione operativa del ternario, i tre denari formano l’anello della creazione armonica. I nomi Nemamiah (Dio d’amore) e Mitzrael (Dio di soccorso) esprimono l’amore che costruisce e sostiene, la carità come architettura cosmica.
Il Ternario come Dogma Universale
Nel sistema di Lévi, il numero tre non è solo il figlio della dualità: è il sigillo della creazione. In esso si manifesta la scienza dell’equilibrio, la regina del cielo che guida l’opera del Mago e ne incarna il compimento.
L’Imperatrice siede al centro dell’Albero della Vita come madre delle forme e guardiana dell’armonia. Chi la contempla riconosce che ogni opera sacra nasce da tre forze: Volontà, Intelligenza, Amore.